Numeri da capogiro.

Novanta cantine presenti, oltre cinquanta giornalisti accreditati, più di settemila visitatori e quattromila bottiglie stappate, sono questi i numeri della XIII edizione di Contrade dell’Etna, l’evento che promuove i vini del vulcano, e che dopo una pausa durata due anni causa Covid si è svolta il 2, 3 e 4 aprile 2022 al Picciolo Etna Golf Resort di Castiglione di Sicilia.

L’edizione 2022 si è svolta nel ricordo di Andrea Franchetti, ideatore dell’evento e recentemente scomparso, produttore di assoluta eccellenza tra la Val d’Orcia, con la Tenuta di Trinoro, e l’Etna, con Passopisciaro, “filosofo del vino” e profondo conoscitore dei territori enoici di tutto il mondo.

Il bilancio di questi tre giorni all’insegna del vino dell’Etna è più che soddisfacente, e lo si legge nei volti dei protagonisti che, ancora una volta, hanno reso possibile lo svolgimento di questa bellissima rassegna enologica.

Il vino etneo riparte, e lo fa alla grande, basti pensare che la produzione ha superato i valori pre-pandemia.

La produzione dell’ultima vendemmia – ha detto Francesco Cambria, presidente del Consorzio Doc Etnaha raggiunto i 34 mila ettolitri, superando i 32 mila ettolitri del 2019. Questo vuol dire che si torna a un imbottigliamento regolare: in crescita soprattutto i bianchi, oltre al Nerello Mascalese, il vitigno che ci ha resi famosi in tutto il mondo”.

Fra i tanti progetti a cui il Consorzio sta lavorando c’è la mappatura delle contrade presenti sul Vulcano per i quali sono già stati raccolti i dati e che saranno elaborati nei prossimi mesi.

Finestra sul DOC

Ospiti eccellenti.

Tanti gli ospiti eccellenti che si sono susseguiti durante tutti i giorni della manifestazione, tra i quali spicca il professor Attilio Scienza, docente universitario, tra i maggiori esperti al mondo di vitivinicoltura, che ha tenuto una conferenza dal titolo: “L’Etna, il vino: un grande mosaico”. “L’Etna ha avuto il vantaggio di avere avuto una delle prime zonazioni viticole della Sicilia ma bisogna imparare ad utilizzare questa grande ricchezza del suolo. E accanto a produzioni di alta qualità – dice Scienza – serve la capacità dei produttori di saper raccontare i propri vini. Bisogna costruire un modello narrativo che possa attirare la curiosità del consumatore”.

Non è mancato il contributo da parte della Regione Siciliana, che nelle parole del suo massimo esponente, il presidente Nello Musumeci, ha prospettato un piano di sviluppo per i vigneti che si trovano in determinati contesti paesaggistici, Etna compreso. “Il mio Governo – ha detto Musumeci – ha previsto fra i titoli delle aziende partecipanti anche quelle che hanno al loro interno dei palmenti. Credo che abbinare il vino ad un contesto di architettura rurale, diventi un binomio di identità perfetta”.

Il governatore ha anche ricordato Andrea Franchetti, sottolineando come l’intuito e una lungimiranza del “Padre di Contrade”, abbia consentito all’Etna di sfornare oggi 4,5 milioni di bottiglie con 383 aziende, un terzo delle quali imbottiglia. Sul Vulcano si hanno più 1.118 ettari di vigneti, questo ha comportando una valorizzazione immobiliare straordinaria. I prezzi dei terreni si sono moltiplicati, dimostrando che il vino non è soltanto un prodotto di qualità ma anche un elemento di traino per la valorizzazione di un territorio.

Entusiasmanti sono state le masterclass dedicate ai vini bianchi, rosé e rossi condotte da Federico Latteri, curatore della Guida dei Vini dell’Etna. Le due giornate riservate alla presentazione delle nuove annate en primeur a giornalisti, operatori di settore e a un pubblico di appassionati, hanno registrato il tutto esaurito, con la partecipazione di migliaia di visitatori.

Palmento Costanzo

Una borsa di studio in arrivo.

È stato presentato anche il progetto di una borsa di studio a nome di Andrea Franchetti. Progetto che stato fortemente voluto dalla famiglia Franchetti, e che vedrà la sua luce grazie ad un accordo di collaborazione con l’Università di Catania e in particolare con il corso di laurea in Scienze e tecnologie alimentari, presieduti da Biagio Fallico. La borsa di studio premierà progetti di ricerca in ambito universitario destinati al territorio ed in particolare al mondo produttivo del vino dell’Etna.

Oggi i vini di Contrade dell’Etna rappresentano una realtà consolidata nel panorama non solo etneo ma di tutto il territorio nazionale, dimostrando come l’abbinamento tra imprenditoria, amore per il proprio territorio e coraggio sono la combinazione giusta che è servita ad affrontare le difficoltà di questi tempi, e che lancia un forte segnale di fiducia per gli anni a venire.

La degustazione