Catanese o messinese.

Da molti definita la perla del mar Jonio, meta turistica siciliana per eccellenza, Taormina, pur posizionata nel territorio messinese, fa parte dell’immaginario collettivo catanese. Il perché di questa stranezza non è ben chiaro; di sicuro ha rappresentato, negli anni del dopoguerra, in una Italia povera e che tentava disperatamente di rimettersi in piedi, una meta turistica a portata di mano.

Non dimentichiamo che l’aeroporto si trova a Catania, che quindi diventa tappa obbligata per tutti coloro che scelgono Taormina come destinazione per le loro vacanze. E, in venti minuti, con l’autostrada, si raggiunge Taormina. Ma anche prima, quando anziché l’autostrada si percorreva la vecchia statale, era sempre a Catania che si faceva tappa.

Quindi, potevano i catanesi trascurare una cittadina apprezzata in tutto il mondo per la sua bellezza, meta fin dal secolo scorso d’imperatori e di re che venivano a trascorrere lunghi mesi al Timeo oppure al San Domenico? Certo che no! Fu da quel momento che i catanesi la considerarono di loro proprietà.

Finestra sul DOC

La sua fondazione.

Fondata nel 358 a.C. da Andromaco, la città si sviluppava attorno a un’Agorà sui cui resti, visibili lungo la via che porta al teatro, si impiantò il Foro romano. Nelle immediate vicinanze si possono ammirare i resti di edifici monumentali sia a carattere sacro, come il Tempio di Afrodite, che pubblico come le Terme romane (l’Odeon).

Poco lontano, a ridosso del Corso Umberto I, si erge maestoso il grande muro della “Naumachia”, ovvero una terrazza monumentale di epoca romana che anticamente delimitava un grande serbatoio d’acqua.

Palmento Costanzo

Cosa vedere a Taormina.

Come non parlare del teatro greco di Taormina, che rappresenta una delle più straordinarie testimonianze del periodo ellenico della Sicilia, sebbene si presenti totalmente romano nel suo aspetto odierno. Questo dovuto ad una ristrutturazione avvenuta intorno al II secolo d.C., sotto l’imperatore Augusto che ne ha ampliato la struttura per una capienza di circa di 10,000 spettatori, rendendolo il secondo teatro greco più grande dell’isola, dopo quello di Siracusa. 

In epoca greca veniva presumibilmente utilizzato per la rappresentazione di tragedie, mentre con l’avvento dei romani venne, con tutta probabilità, adibito ad arena per combattimenti tra gladiatori.

Ai giorni nostri il teatro greco di Taormina ha una capienza di circa 4,500 spettatori e rappresenta una delle arene più suggestive di tutto il territorio italiano. La sua peculiare forma a ferro di cavallo sembra dare l’impressione di trovarsi sospesi tra cielo e mare, con l’imponenza dell’Etna e la Baia di Naxos a far da sfondo.

La degustazione

Cosa fare.

Taormina è una meta ideale tutto l’anno, grazie al clima mite e all’offerta turistica orientata al divertimento, al relax e alla gioia di vivere.

Si consiglia una passeggiata presso la Villa Comunale, che offre una tipica vegetazione di macchia mediterranea con una bella vista a picco sul mare. La costa offre incantevoli spiagge sabbiose lambite da acque cristalline: quelle di Giardini Naxos e Mazzarò sono le più frequentate.

La spiaggia di Isola Bella, di fronte a Capo Sant’Andrea, è oggi un’oasi naturale protetta. Dopo aver trascorso una piacevole giornata in spiaggia l’ideale sarebbe andare a fare shopping nei laboratori sulla strada principale, dove si può trovare di tutto – dalla ceramica ai gioielli, dai vestiti ai souvenir – oppure optare per un momento di relax sedendosi al tavolo di un bar prendendo una granita di limone servita rigorosamente con una brioche calda o una tipica Cassata Siciliana. Anche la stazione ferroviaria è un posto da visitare.

Ci sembra superfluo sottolineare che uno degli alimenti principali in questa zona è proprio il pesce: sardine, pesce spada (secondo la migliore tradizione siciliana), ma anche melanzane, ricotta, olive e qualsiasi altro buon prodotto che cresce sotto il sole di questa terra.