I dolci siciliani sono famosi in tutta Italia per la loro bontà e per la loro particolare ricchezza di sapori e ingredienti. In occasione di San Valentino, la festa degli innamorati, cosa c’è di meglio di un dolce tipico siciliano?
Una delle prelibatezze siciliane più apprezzate è sicuramente la cassata, un dolce a base di pasta di mandorle e ricotta fresca, farcito con marmellata e guarnito con glassa di zucchero e frutta candita.
Altro dolce tipico è il cannolo, una sorta di cialda croccante farcita con crema di ricotta e spesso decorata con zucchero a velo o gocce di cioccolato.
Un’altra specialità siciliana perfetta per San Valentino è il torrone, un dolce a base di miele, mandorle e nocciole, solitamente aromatizzato con vaniglia o limone. Se volete stupire con qualcosa di ancora più sfizioso, potete optare per i buccellati, dolci a forma di ciambella ripieni di uvetta, fichi secchi e canditi e cosparsi di zucchero a velo.
Infine, per gli amanti del cioccolato, la Sicilia offre diverse prelibatezze, come il gianduiotto siciliano, il Tourinot Bianco, un cioccolatino con mandorle, arance e sale marino, e il cioccolato di Modica, realizzato con una lavorazione artigianale che risale ai tempi dei Maya e che dona al cioccolato una consistenza granulosa e un sapore intenso e particolare.
Qualunque sia il vostro dolce siciliano preferito, è sicuramente un’ottima idea per rendere indimenticabile il vostro San Valentino.
Fateci sapere quale preferite e quali avete già provato!
TRADIZIONI SICILIANE IN OCCASIONE DI SPOSALIZI, FIDANZAMENTI E PROMESSE DI MATRIMONIO.
Palermo.
Un’antica usanza palermitana, ormai persa quasi del tutto, consisteva nel preparare con la pasta dei biscotti di mandorla, i sussameli, dolci a forma di chiave. La chiave di San Pietro, simbolo di speranza, veniva preparata il 29 giugno, per il giorno di San Pietro e Paolo e poi regalata ai neo-sposi. Quando il dolce veniva rotto per mangiarlo, spettava allo sposo scegliere la parte migliore da offrire alla sposa.
Scicli.
Per fidanzamenti e matrimoni a Scicli fino agli anni ’50, veniva preparata la spinnagghia, un banchetto ricco di dolci. Erano le donne, dette cosaruciare, che preparavano dolci tipici di mandorle come i passavulanti e i biscotti ricci; inoltre offrivano frutta secca abbondante e la torta nuziale di pan di Spagna, con tanti strati di panna e tanti confetti di mandorle, accompagnati da rosolio di tutti i gusti.
Ragusa.
Nel 1858 a Ragusa venne fatto costruire un magnifico giardino. All’interno del giardino era stata costruita la chiesa di San Giacomo. I giovani vi passeggiavano la domenica nella speranza di trovare una fidanzata. Quando la trovavano, gli incontri successivi si svolgevano nel punto più romantico del viale e se il tempo non fosse stato buono si sarebbe fatto slittare l’appuntamento alla settimana successiva. Nell’attesa degli innamorati, le giovani degustavano i cutumedi, deliziosi dolci ragusani a forma di cerchietti cotti in un tegame pieno di miele. Gustavano anche le parmette, dolci rappresentativi di fertilità e immortalità.
Canicattì.
Anche a Canicattì per i matrimoni e fidanzamenti si offriva un dolce particolare: lo spinnagliu. In più, strano a dirsi, era compito del barbiere del paese organizzare il banchetto a base di dolci tipici.
Un po’ in tutta l’isola agli invitati dei matrimoni si servivano le minnule agghiazzati, mandorle ricoperte di zucchero, spesso offerte con un cucchiaio d’argento.
Trapani.
A Trapani si preparavano i biscotti d’a zita, biscotti dedicati esclusivamente ai ricevimenti nuziali, che venivano inzuppati nel vino. Infine, era antica tradizione delle fidanzate offrire al proprio amato, specialmente durante il periodo pasquale, ‘a cuddura: un pane dolce a forma di cuore, simbolo della promessa di amore eterno, con all’interno un uovo incastonato, simbolo di prosperità.
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