Una ricetta senza tempo.
Se mi dovessero porre la domanda “con quale ricetta racconteresti la tua terra?”, non avrei dubbi nel rispondere “sua maestà la Caponata”.
La sua storia affonda le proprie radici nella cultura e nelle tradizioni siciliane.
Tra colori, ingredienti e profumi, essa più di qualsiasi altro piatto è in grado di rappresentare appieno le mille sfaccettature della cultura e della storia della nostra regione.
Sono più di 30 le varianti conosciute, tutte diverse tra loro non solo da città a città, ma in alcuni casi persino da famiglia in famiglia, come riprova delle diverse culture e tradizioni presenti nell’isola.

L’origine.
L’origine della ricetta e l’etimologia stessa della parola restano ancora oggi un mistero, e diverse sono infatti le scuole di pensiero sulla sua nascita.
Per alcuni il termine Caponata deriverebbe da “capone”, parola dialettale che indica la lampuga, un pesce che abbondava sulle tavole degli aristocratici durante la dominazione spagnola, e che veniva servito con la salsa in agrodolce, tipica della Caponata. I ceti meno abbienti, non potendosi permettere un cibo così costoso, lo avrebbero sostituito con le melanzane.
Per altri la Caponata deriverebbe dal termine “Caupona”, con la quale si indicava la taverna, o l’osteria diffusa nel periodo della Roma Imperiale, nella quale veniva preparata una pietanza a base di verdure condite con aceto e olio. Qualunque sia la vera origine di questa ricetta, una cosa è certa, la Caponata nasce dal popolo, dalla terra, dalla “Vita dei campi”, direbbe il “Verga”, e questo spiega le sue molte varianti, e il suo essere il piatto più rappresentativo dell’arte culinaria Siciliana.
Oggi vi presentiamo la variante di “Nonna Angela”:
Ingredienti:
Melanzane
Peperoni
Sedano
Cipolle
Capperi
Olive verdi
Patate
Pinoli
Pomodoro
Aceto in agrodolce
Sale e pepe q.b.
Procedimento:
Iniziate col mondare la cipolla e affettatela finemente. Tagliate il sedano a rondelle. Dividete a metà le olive verdi ed eliminate il nocciolo interno.
Lavate e asciugate le melanzane, le patate e i peperoni poi tagliateli a tocchetti. Fate lo stesso con i pomodori.
Adesso ponete dell’olio di oliva in un tegame dal bordo alto e scaldatelo, versate quindi poche melanzane per volta e friggetele per qualche minuto. Una volta che saranno dorate, scolatele su un vassoio rivestito con carta assorbente per eliminare l’olio in eccesso, poi mettetele da parte.
Nello stesso tegame versate i peperoni e soffriggeteli, anche questi metteteli da parte. In seguito, friggete anche le patate.
In una padella rosolare la cipolla, il sedano, le olive verdi e i capperi. Successivamente aggiungete i pomodori e lasciare cuocere tutto insieme.
A questo punto aggiungete i peperoni, le melanzane e le patate nella padella col soffritto. Fate insaporire per bene e unite i pinoli.
Preparate la salsa agrodolce: in un contenitore versate l’aceto e lo zucchero. Mescolate per bene il tutto con un cucchiaio e aggiungetela alle verdure.
Trasferite la caponata nel piatto, insaporendola col basilico e riponetela in frigo in quanto una delle principali particolarità della Caponata è che va servita fredda o ancora meglio a temperatura ambiente: il giorno dopo sarà ancora più squisita!
A cura di Irene Spoto
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